L’equinozio
del giorno scivolava di molta inquietudine, mentre di notte, al letto il buio mi fissava
l’oscurità, con gli occhi spalancati.... In
quell’ attimi volevo soltanto un
vento artico per spazzare via
quei pensieri brutti , “quel sguardo” che ancora mi
puntava a addosso , mentre di nascosto “ altri occhi” mi mormoravano:
Amare, una sola persona si può fare, soltanto quando non
ha più nessun chiodo fisso nella mente , e Lui in
testa ha ancor l’ altra… Continuavo di
opprimermi , causa della posizione scomoda quella mia: essere innamorata.
(o.radovicka)
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